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Zapper test 

Stimolazione bioelettrica, coerente con certe infezioni croniche applicata alle persone

Dott. Robert Theil

Il seguente articolo è stato pubblicato per la prima volta in "American Naturopathic Medical Association Monitor" (ANMA Monitor 2(4):5-9.1998). L’autore e ricercatore è Robert J. Thiel, Ph.D., N.D., della California. Il dottor Thiel non è un medico, pertanto queste informazioni non possono essere presentate come consigli medici. Le raccomandazioni sono statistiche, non specifiche per particolari soggetti individuali.

Riassunto

Lo scopo di questo trial pilota era di determinare se vi potesse essere una qualche efficacia nella combinazione dell’uso di apparecchi di stimolazione bioelettrica e di interventi nutrizionali per persone che presentavano quadri coerenti con infezioni croniche fungine, batteriche, virali o parassitarie. Questo trial aveva un formato pretest-posttest con gruppo di controllo, in cui i soggetti venivano valutati prima e dopo la somministrazione di una stimolazione bioelettrica con un apparecchio, più comunemente definito “zapper”. 140 su 143 (97,9%) partecipanti hanno riferito un miglioramento entro 45 giorni, P<0,01; 48,2% sono migliorati notevolmente, e 49,7% hanno riferito un miglioramento lieve. Pare dunque che la combinazione di una stimolazione bioelettrica con interventi nutrizionali possa essere efficace, e che perciò meriti ulteriori studi.

Introduzione

La letteratura riferisce che le infezioni sono in aumento [1-4]. Negli ultimi decenni almeno venti nuove malattie infettive (o nuove presentazioni di vecchie malattie infettive) sono state universalmente riconosciute come problemi per gli umani [3,4]. Si ritiene che l’aumento delle infezioni sia causato da cambiamenti nello stile di vita, nella dieta, nelle pratiche agricole, nei viaggi, e negli interventi medici [2-4]. Per quanto riguarda gli interventi medici, l’uso eccessivo di antibiotici ha portato allo sviluppo di antibiotici più forti, che quindi ha portato a un aumento delle varietà di batteri resistenti agli antibiotici stessi [5,6]. C’è perfino un tipo di staphylococcus aureus che è stato inizialmente descritto come “un batterio mortale capace di resistere a tutti i farmaci dell’arsenale scientifico per il trattamento delle malattie infettive” [7].
Per combattere queste ed altre infezioni occorrono approcci diversi dagli antibiotici [2,5]. Un approccio come quello propugnato da Hulda Clark (Ph.D., N.D.) prevede l’uso della stimolazione bioelettrica (che lei definisce con il termine “zapping”) combinato con interventi erboristici [2]. La dottoressa Clark ritiene che tutti gli organismi invasori siano parassitari e che possano essere distrutti con lo zapping o esponendoli a un campo elettronico preso dalla loro stessa banda frequenziale di bioradiazioni, e che esistano apparecchi capaci di generare le frequenze appropriate. Sostenendo un’ipotesi simile alla mia, secondo la quale tutta la materia appare emettere un qualche tipo di energia elettromagnetica [8], la dottoressa Clark ha ipotizzato che tutto ciò che vive emetta un qualche tipo di energia ad alta frequenza (da lei definita “bioradiazione”). La dottoressa Clark è convinta che per ciascuna forma di materia vivente sia possibile identificare una particolare banda frequenziale, e che si possa ottenere un effetto letale attraverso un apparecchio da lei denominato “zapper” [2]. Prima di lei, altri hanno costruito dispositivi che anticipavano le sue affermazioni, e ciò fin dal 19mo secolo [9,10]. In effetti sono ormai disponibili al pubblico istruzioni su come fabbricare tali tipi di apparecchi, istruzioni che provengono da fonti coperte da copyright (e questi dispositivi vengono spesso costruiti e usati dai profani senza alcun tipo di supervisione) [2,9,11,12]. La dottoressa Clark afferma che uno zapper può selettivamente fulminare con la corrente organismi parassitari senza dare effetti negativi per gli esseri umani, poiché gli umani non sono danneggiati da un voltaggio così basso (9 V), e che le frequenze che agiscono sui parassiti sono sufficientemente lontane da quelle che potrebbero disturbare gli esseri umani [2]. Abbiamo fatto un trial clinico per determinare se tali interventi possano avere una qualche efficacia quando sono combinati con interventi nutrizionali.

Materiali e metodi

Per poter essere inseriti in questi trial pretest-posttest i soggetti dovevano avere i seguenti requisiti: non essere affetti da HIV, essere residenti in California, essersi dichiarati disposti a venire al nostro studio e disposti a fornirci (come difatti hanno fornito) informazioni sugli effetti, aver firmato un atto di consenso, manifestare uno schema di infezione cronica coerente con la portata di questo trial, non aver avuto una risposta completamente positiva a un precedente intervento nutrizionale, non essere in stato di gravidanza (le donne), non essere portatori di pace-maker, aver fatto almeno una seduta di zapping, e aver seguito le raccomandazioni nutrizionali. Gli stessi criteri sono stati soddisfatti dal gruppo di controllo durante il periodo di 12 mesi del trial.
158 persone sono risultate candidati accettabili, ma 15 non hanno fornito il feedback richiesto. Dei 143 partecipanti effettivi, 41 erano maschi e 102 erano femmine. Le età andavano dai 5 agli 84 anni. 34 erano nel gruppo di controllo, ma 3 non hanno fornito il feedback richiesto. Dei 31 effettivamente inclusi nel gruppo di controllo, 9 erano maschi e 22 erano femmine; l’età andava da 4 a 82 anni.
Tutti sono stati intervistati con un colloquio di circa 30 minuti. Sono stati annotati segni e sintomi associati con le loro possibili infezioni. Sono state considerate cinque categorie d’infezione, senza tenere in considerazione specifiche varietà. Tutti hanno continuato ad applicare le raccomandazioni nutrizionali loro assegnate (assumendo combinazioni vitaminiche, erboristiche e ghiandolari disponibili in commercio), con l’inclusione di restrizioni alimentari quando opportune. Gli interventi nutrizionali, già estesamente descritti altrove dal sottoscritto investigatore [8,13-15], non sono la variabile indipendente testata in questo trial, e pertanto non sono precisati in questo articolo. I soggetti sono poi stati sottoposti a una o più sedute di zapping. I soggetti sono stati intervistati un’altra volta tre settimane dopo per determinare se vi fosse stato un qualche cambiamento. Poiché lo Stato della California non permette ai naturopati di prescrivere esami medici, i cambiamenti nello stato di salute in questo trial pilota sono basati sul resoconto di miglioramenti fatto da parte dei soggetti stessi.
Una seduta di zapping consisteva nel fatto che il partecipante teneva nelle mani un apparecchio per lo zapping (in questo studio ne sono stati usati due) per tre volte per un periodo ogni volta da 7 a 15 minuti, con un intervallo della durata tra 10 e 20 minuti (il tempo variava a seconda dello zapper usato). Sono stati usati due diversi zapper: un modello commerciale e un modello progettato appositamente. Il modello commerciale era un Generatore SyncroZap a corrente pulsata, Modello B3, prodotto da Self Health Resource Center, Imperial Beach, California; funziona con una batteria da 9 volt e produce un’emissione di 32Khz. Il modello costruito appositamente era basato sullo stesso formato del modello commerciale (e anch’esso funzionante con una batteria da 9 volt), ma, a causa di un circuito integrato aggiunto, il suo output percorre la frequenza in passi di 2Khz a partire da 20-40 KHz (l’ideatore ritiene che questa oscillazione su una fascia di frequenze generi un’uscita che è 10 volte le frequenze emesse dal modello commerciale). Il modello commerciale veniva normalmente tenuto in mano per 7 minuti con intervalli di 10-20 minuti, mentre quello progettato appositamente veniva normalmente tenuto in mano per 15 minuti con intervalli di 10 minuti.

Risultati

Un’analisi delle reazioni riflesse, combinata con il processo del colloquio, suggeriva che il partecipante medio avesse 1,1 infezioni croniche (da notare che la verifica dei riflessi non è diagnostica [8]). Il 48.2% ha riferito di aver avuto un notevole miglioramento dei sintomi (tra il 75% di miglioramento e la remissione completa), mentre il 49.7% ha riferito un miglioramento lieve (meno del 75% di miglioramento); il totale dei casi che hanno avuto un qualche miglioramento è stato di 97.9%. Nel gruppo di controllo, anche il partecipante medio aveva 1,1 infezioni croniche; il 12.9% ha riferito un significativo miglioramento, mentre il 48.4% ha riferito un miglioramento lieve; il totale dei casi che hanno avuto un qualche miglioramento è stato del 61.3%. Il miglioramento (in entrambi i gruppi) è stato riferito per sintomi che includevano gonfiore addominale, diarrea, costipazione, flatulenza, incontinenza fecale, congestione, affaticamento, sonnolenza letargica, eruzioni cutanee, prurito, dolore addominale, indigestione e tosse. Analizzando i risultati con il Chi-quadro (χ2), la comparazione dei due gruppi con un miglioramento totale e con un miglioramento qualsiasi ha rivelato rispettivamente un P<0,01 e un P<0,01

Il miglioramento dei partecipanti per possibile tipo d’infezione è elencato sotto.

Tipo      Persone affette      % Notevolmente migliorate      % Lievemente migliorate
Strep         2.8%                               75.0%                                     25.0%
Staph       10.5%                              60.0%                                      33.3%
Viral          21.7%                             35.5%                                      61.3%
Funghi      33.6%                             39.6%                                      60.4%
Parassiti    42.7%                             59.0%                                      37.7%

Sembra che per ottenere risultati simili il modello di zapper commerciale abbia richiesto un maggior numero di sedute ripetute rispetto al modello costruito appositamente: ciò potrebbe dipendere dal fatto che il modello costruito per il trial era stato progettato diversamente (con il circuito extra) e/o dal fatto che era stato tenuto in mano più a lungo dal partecipante. Quando erano presenti infezioni croniche da stafilococco non risolte con i trattamenti antibiotici convenzionali, il modello appositamente costruito è parso notevolmente più efficace del modello commerciale.
Il 97.9% dei partecipanti ha riferito un miglioramento sintomatico; hanno riferito un miglioramento il 97.4% dei trattati con il modello di zapper commerciale e il 98.4% dei trattati con il modello appositamente progettato (entrambi combinati con l’assunzione di integratori nutrizionali). Abbiamo trovato che età e genere non hanno avuto un effetto significativo sul miglioramento.
Tre dei partecipanti (2.1%) fanno riferito temporanee (meno di un’ora di durata) reazioni avverse allo zapping, e specificamente vertigini o una sensazione simile all’ebbrezza; tutti e tre hanno affermato che i benefici associati con lo zapper sono stati superiori alle temporanee reazioni avverse. (Una recente monografia del Dr. Robert Beck relativa all’uso di dispositivi analoghi afferma: "se avviene che i soggetti si sentano assonnati, lenti, svogliati, con l’addome gonfio o con il mal di testa, o che abbiano reazioni simil-influenzali, può essere che stiano trascurando la necessità di assumere una sufficiente quantità d’acqua " [16]. (La dottoressa Clark ammonisce le donne gravide e i portatori di pace-maker a non usare lo zapper [2].) Un commento udito più comunemente è stato che alcuni partecipanti (5.1%) si sono sentiti rinvigoriti o rilassati dopo aver fatto le sedute di zapping. Reazioni temporanee all’assunzione di integratori nutrizionali hanno incluso un incremento del prurito (in soggetti che in antecedenza avevano lamentato prurito), un aumento di vari sintomi precedentemente riferiti, e un lieve disturbo intestinale: quando si sono verificati, questi disturbi sono stati solo temporanei (in genere durando meno di una settimana).

Discussione

Questi trial non includevano nessuno che avesse risposto completamente a precedenti interventi di sola integrazione nutrizionale. La mia precedente ricerca ha chiaramente mostrato che gli interventi nutrizionali possono, da soli, sfociare in un miglioramento dei sintomi quando sono presenti infezioni croniche [14,15]. Questo trial ha cercato di vedere se aggiungere l’intervento di una stimolazione bioelettrica poteva dare un risultato di miglioramento sintomatico di grado maggiore nelle persone affette da infezioni croniche. Molti dei partecipanti sono stati molto colpiti dall’efficacia dello zapper; tuttavia alcuni che hanno avuto dei miglioramenti hanno ritenuto che lo zapper non abbia avuto alcun effetto, e che il miglioramento sia stato dovuto interamente all’uso continuativo degli integratori alimentari.
Benché sia generalmente accettata la nozione che le infezioni batteriche e virali siano diffuse [1-4], molti terapisti non sembrano aver capito che negli umani spesso si rilevano infezioni da lieviti, funghi e parassiti [17,18]. Sebbene uno studio importante abbia trovato parassiti nel 20% di campioni di feci [18], molti di questi parassiti appaiono non causare sempre sintomi riscontrabili [1]. Si crede che negli umani la maggior parte dei parassiti viva all’interno del tratto digerente [1,18] (anche se la Dottoressa Clark ha ipotizzato che possa essere altrimenti [2]).
Come agisce lo zapping? La dottoressa Clark ha scritto: “Qualsiasi frequenza con offset positivo uccide tutti i batteri, virus e parassiti se ha un voltaggio sufficiente (da 5 a 10 volt), e sufficienti durata (sette minuti) e frequenza (un qualsiasi valore da 10 Hz a 500.000 Hz) [2]. Una frequenza con offset positivo varia alternandosi tra valori di tensione positivi e lo zero. Non sono per nulla certo che lo zapping in effetti uccida nessun microrganismo invasore. Questo trial sembra indicare che, poiché solo il 48% dei soggetti è migliorato in maniera consistente, lo zapping probabilmente non ha ucciso “tutti i batteri, virus e parassiti” (secondo il libro della dottoressa Clark, la ragione potrebbe essere che forse la corrente non ha raggiunto tutte le regioni del corpo, e specificamente il contenuto intestinale [2]).
Varie ragioni fanno ritenere che possa esserci una giustificazione scientifica per l’uso degli zapper. Anzitutto occorre capire che ancora non si sa con precisione e completamente come il corpo combatte le infezioni [20]; ciò può essere dovuto al fatto che molti dei parassiti che causano malattie hanno la capacità di disattivare le risposte immunitarie [20]. (Nelle difese del corpo contro patogeni di tutti i tipi sono coinvolte risposte sia immunitarie che non immunitarie [20].) È possibile che per combattere i parassiti intestinali il corpo produca un’acidità aggiuntiva, abbia una risposta IgG [1,21], o abbia altre azioni [20]. In secondo luogo occorre capire che sia il colon che l’intestino tenue producono picchi di attività elettrica [22]. In terzo luogo studi su animali corroborano l’ipotesi che la stimolazione elettrica abbia vari effetti sul corpo, inclusa la disattivazione dell’acetil CoA carbossilasi dei muscoli e l’aumento della proteinochinasi attivata da AMP [23]. La disattivazione dell’acetil CoA carbossilasi dei muscoli può forse temporaneamente aumentare l’acido piruvico [24] o diminuire l’efficacia di porzioni normali del sistema immunitario [25]. È stato pubblicato un resoconto di ricercatori dell’Albert Einstein College of Medicine che hanno visto che il far passare una corrente di soli 50 microampère può impedire di replicarsi a certi virus (incluso quello dell’HIV) [26]. È interessante notare che una tecnica recentemente sviluppata al Royal London Hospital usa un rinforzo del muscolo gracile combinato con stimolazione elettrica per migliorare il controllo degli sfinteri in individui con incontinenza fecale [27] (alcuni dei soggetti di questo trial avevano questo sintomo).
Può essere che alcuni dei meccanismi di difesa del corpo contro patogeni includa l’attività elettrica, o che l’attività elettrica migliori l’assorbimento delle sostanze nutritive. Quest’ultima ipotesi è coerente con il lavoro del dott. J.C. Weaver. Uno studio di questo ricercatore ha trovato che la stimolazione elettrica appare rendere più permeabili le pareti cellulari del corpo, sicché la risposta dell’organismo all’infezione dopo ingestione di elementi nutrizionali integrativi è stata rafforzata [28]. La stessa interpretazione è coerente anche con un’ipotesi similare scritta nel 1924 dal dott. E.W. Cordingley secondo cui "l’elettroterapia" aumenta la “nutrizione locale” [29].
Perché il soggetto fa tre zapping? La dottoressa Clark e il sottoscritto investigatore hanno opinioni diverse. La dottoressa Clark ha scritto che il primo zapping
“uccide virus, batteri e parassiti. Ma alcuni minuti dopo, batteri e virus (diversi da quelli di prima) spesso si ripresentano. Ne concludo che avevano infettato i parassiti, e l’uccisione dei parassiti li ha liberati. Il secondo zapping uccide i virus e batteri liberati, ma ben presto appaiono di nuovo alcuni virus. Devono provenire da alcuni dei precedenti batteri, che probabilmente essi infettavano. Dopo un terzo zapping, non trovo mai virus, batteri o parassiti, anche ore dopo."[2].
Tuttavia il sottoscritto investigatore non è d’accordo, perché spesso le stesse infezioni rimangono. Pare che siano necessari zapping ripetuti, perché ci vuole un po’ di tempo prima che la porzione appropriata di sistema immunitario venga adeguatamente stimolata ad entrare in azione. E dovrei aggiungere che, per alcune persone, sembra che occorrano solo uno o due trattamenti (per altri molti di più).
Ci sono almeno 130 diversi parassiti [2,17], molti diversi batterie  virus [4-7], e almeno 150 lieviti/funghi di rilevanza medica (la Candida albicans è solo una di essi) [17, 30]. La soluzione agli agenti infettivi multipli è costituita, come proposto da alcuni [6], da nuovi antibiotici? Con infezioni mortali che non rispondono a trattamenti “basati su farmaci” [4-7], non dovrebbero essere esplorate nuove strade?
I risultati di questo studio indicano che lo zapping combinato con interventi nutrizionali può aver aiutato la maggior parte dei partecipanti a migliorare. Gli interventi nutrizionali danno al corpo sostanze che esso può usare per migliorare le risposte immunitarie [18]. Sebbene non ciò sia certo, sembra che: o l’assorbimento delle sostanze nutritive venga in qualche modo migliorato [28,29], o che venga in qualche modo stimolato dallo zapping il meccanismo delle IgG (immunoglobine G) [1,19] di qualche cellula T (linfocita T), o di qualche acido biochimico, o qualche altro meccanismo di difesa, sicché sarebbe qualche segmento del sistema immunitario a distruggere l’invasore, e non lo zapper. Qualunque sia (o di chiunque sia) l’ipotesi corretta, se ne può concludere che lo zapping e gli interventi nutrizionali possono essere utili integrazioni per le persone affette da varie forme di infezione cronica, e pertanto meritano ulteriori studi.

Riferimenti

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